Cosa sarebbe meglio non mangiare
Maria Rosa di Fazio, oncologa all'ospedale di San Marino, pone alla luce tre categorie di cibi da togliere assolutamente dalla propria dieta e li chiama "nemici bianchi". Sono la farina (e con sé il glutine), lo zucchero (parlando di zuccheri aggiunti e non necessari) e il latte e derivati (parlando qui invece del contenuto di caseina).
Gli zuccheri aggiunti bisognerebbe eliminarli dalla propria dieta perché sono ovunque. Vi basterà vedere l'etichetta nutrizionale dei cibi che comprate di solito e vedrete che il 90% di questi conterranno zuccheri, alcuni attraverso l'aggiunta del comunissimo nonché diabetogeno "sciroppo di glucosio-fruttosio".
Apro una parentesi sul "fruttosio": anche questo è uno zucchero e anche questo, se assunto in massicce quantità spesso, può portare al diabete. Quindi fate attenzione al consumo di frutta che, secondo il regime alimentare descritto in queste pagine, dovrebbe essere di una porzione di frutta al giorno di un solo tipo alla volta.
Alcuni studi (per tutti gli "studi" che citerò potete riferirvi ai libri della dottoressa, lei li cita per nome e cognome e sono del tutto verificabili online sui siti istituzionali e accademici) indicano che lo zucchero che mettiamo nel caffé (bollente) si trasformi in un composto cancerogeno, quindi quello che dovremmo fare è abbandonarlo e sostituirlo con qualcos'altro. Personalmente ho provato a usare la cannella ma, in qualunque dose io la metta, dà al caffé un sapore troppo forte quindi quello che faccio io è aggiungere al caffé un goccio di latte vegetale.
A proposito del latte c'è da dire che il consumo di latte di mucca ha preso piede e ha soppiantato totalmente il consumo di altri tipi di latte solo a metà del secolo scorso. Infatti in passato, al tempo dei nostri nonni non si teneva in casa una enorme mucca ma si preferivano pecore, asini e capre, di grandezza più comprensibile. La mucca, essendo di una stazza molto maggiore di quella umana produce un latte per un piccolo che deve crescere moolto di più rispetto a un piccolo umano che invece è grande quanto una pecora, una capra e un asino. Inoltre nel latte di questi ultimi c'è lo stesso tipo di proteina che ha il latte materno, diversamente dalla proteina contenuta nel latte di mucca.
Questo però non è tutto. Il vero nemico degli intolleranti, e nostro nemico in generale non è il lattosio: è la caseina. Avete presente la schiuma bianca del cappuccino che vi fate al bar? Ecco, quella è tutta caseina che, arrivata nel vostro intestino lo "asfalta" (citando la stessa Maria Rosa), non permettendo a questo di svolgere il suo ruolo di protettore del sistemaq immunitario e assimilatore delle sostanze nutritive necessarie per vivere.
Oltre alla questione dei tre nemici bianchi, c'è la questione dell'acidificazione dei tessuti. Qui di solito si apre una bella diatriba tra chi di acidi e basi crede di intendersene amatorialmente. Quando si parla di acidificazione di tessuti si intende non la carica basica o acida del cibo in sé per sé ma la carica che rilascia nei tessuti una volta assorbito o digerito. Per esempio, la maggior parte della frutta acidifica i tessuti ed è per questo che questo regime consiglia caldamente di mangiare solo una porzione di frutta al giorno e solo di un tipo per volta (no alle macedonie, se si mischiano cibi con ph differente il nostro organismo non sa come digerirli e digerisce male tutto quanto). Non solo, anche le verdure possono avere un potere acidificante per i nostri tessuti ed è per questo che è sconsigliato mangiare pomodori crudi, melanzane, patate e peperoni. L'unica frutta, agrume, che parte dall'essere molto acido ma che poi, una volta digerito, alcalinizza i tessuti è il limone: il nostro consiglio infatti è di sostituire gran parte dei condimenti con il succo di un limone appena spremuto.
Arance, mandarini pompelmi, kiwi e ananas andrebbero non mangiati per il loro potere acidificante. Le arance soprattutto contengono fattori di crescita, amici dei tumori che li spingono appunto a crescere, e che, nell'adulto medio sono inutili.